Si può parlare di argomenti serti ma con un sorriso sulla bocca? Sì, sicuramente. A questa domanda abbiamo già risposto infatti in “felpa e jeans” l’Avis Università di Parma in cui si evidenzia come la donazi0ne non sia “vanitosa”, bada al sodo e non al “vestito” e l’univa cosa che veramente conta è il messaggio che si vuole diffondere e non certo i vestito di di questo messaggio diffonde.
Questa è la convinzione di tutta l’Avis Università di Parma – e non ci stancheremo mai di ribadire questo concetto – , come detto sempre e solo con un sorriso sulle labbra. Donazione che è un gesto meraviglioso di solidarietà, un modo silenzioso per dire che “gli altri siamo noi” (Citando il brano di Umberto Tozzi “Gli altri siamo noi”) senza nemmeno bisogno di parole e che necessita invece di un concreto, semplice e meraviglioso gesto fatto col cuore. Donazione che non ha certo confini, come la musica, che spazia e quindi donazione di sangue e dei suoi derivati (plasma, piastrine e globuli rossi) ma anche donazione di midollo osseo e di organi. Tutte prospettive dello stesso cuore, un grande e buono cuore che permette in tutti questi casi di salvare molte vite. In passato purtroppo non è sempre stato così, i classici “campanili” si facevano sentire, portando addirittura qualcuno ad affermare che “parlare di donazi9nbe di midollo osseo su siti Avis era riallocare risorse Avis”… per fortuna oggi, non è più così anche grazie all’apertura (mentale) del presidente Avis nazionale Gianpietro Briola che ha contribuito in modo meraviglioso all’apertura dell’associazione a tutti i tipi di donazioni, senza ma e senza se.
Rimane solo un’ultima domanda per la diffusione della cultura del dono: si può parlare di donazione (di midollo osseo ma dome affermato in generale) ai bambini facendo sì che gli stessi possano comprenderla? La riposta la abbiamo trovata nel nostro eterno navigare e, moderni Ulisse, siamo approdati non a Itaca bensì in media Val Seriana, in provincia di Bergamo. Qui abbiamo incontrato Carmelo Scalmato, bergamasco con genitori siciliani emigranti in Germania per poi far ritorno in Italia e padre di Andrea, bambino malato di leucemia che nelle sue notti insonni ha avuto la geniale idea di spigare la malattia al figlio tramite la metafora un una favola. Carmelo appunto tramite la favola “L’ape Mielina e la potente medicina” ha infatti spiegato al figlio tramite l’analogia della vita di un alveare come proprio nei momenti difficili, le api si aiutano a vicenda e e come l’ape Mielina si impegna alla ricerca per trovare “la potente medicina” ovvero proprio quel midollo osseo che può salvare una vita e portare alla guarigione. “L’ape Mielina e la potente medicina” dall’agenda di Camelo quindi è stata messa in e-book e basta quindi semplicemente sfogliarla con il pc, tablet, cellulare (insomma con quello che volete basta che legga un file *.pdf) mentre per i più tradizionali si può stampare e dare ai bambini in formato cartaceo.
Instancabile, Carmelo – il tutto pro bono, ça-va sans dire ma lo so indica onde poter evitare qualsiasi equivoco – ha anche creato la cartelletta dove riporre l’e-book nonché i disegni che i bambini realizzano durante ‘anno scolastico, anch’essa stampabile e facendola diventare un vero e proprio strumento didattico denominato “Passando di fiore in fiore in fiore”.
E-book, progetto didattico, manca qualcosa? Apparentemente no. Sempre il vulcanico Carmelo però, trami t l’ausilio di “crazy amici”, hanno trasposto l’e-book in uh video-book caricato anche su YouTube.
Non rimane quindi di invitare tutti, bambini e non, ad ascoltare la favola de “L’ape Mielina e la potente medicina” del progetto didattico “Passando di fiore in fiore”: non vi serve nemmeno leggere, vi basta schiacciare “play”.